Marco Farsi

LA VISITA CHIRURGICA

In ambulatorio il chirurgo riceve il/la paziente. Raccoglie la sua storia clinica (anamnesi) e il maggior numero di informazioni sul suo stato di salute (pregressi interventi, malattie presenti e passate, terapie farmacologiche in atto). Quindi viene effettuata una analisi della problematica per cui il paziente si è rivolto al chirurgo e vengono valutati eventuali esami strumentali effettuati dal paziente (referti) e visionate le immagini dei CD (che il paziente dovrebbe avere disponibili, in particolare TC e RMN). Quindi viene effettuato l’esame obiettivo con il paziente sul lettino. Viene valutata la parte anatomica interessata (più spesso l’addome). Può essere necessaria l’esplorazione digitale anorettale (in decubito laterale sinistro ) in caso di patologie anorettali, che permette la valutazione anche dello stato della mucosa del retto, le caratteristiche della prostata, le caratteristiche del contenuto fecale). Quindi il medico procederà alla refertazione scritta della propria visita che potrà essere conservata dal paziente ed essere condivisa con il proprio medico curante. Il chirurgo potrà consigliare una terapia medica e/o consigli dietetici per patologie che non presentano particolari preoccupazioni. Al contrario possono essere richiesti approfondimenti diagnostici strumentali (ecografie, TC, RMN, endoscopie) da rivalutare con un secondo incontro successivo. Se vi è una indicazione ad intervento chirurgico, il paziente sarà informato sul tipo di intervento, sulla durata della degenza, sulle possibili complicanze. Sarà cura del chirurgo programmare l’intervento con una tempistica che terrà conto della sintomatologia, della possibile natura neoplastica o meno, dell’urgenza o meno del caso. Inoltre il paziente sarà informato della eventuale necessità di trasfusioni di sangue o altri derivati in sede pre-, intra-, o post-operatoria. In ogni caso verrà consegnata un’informativa stampata dove sono riassunte la tipologia di intervento per quel tipo di patologia e le sue possibili complicanze.

PRIMA DELL’INTERVENTO

In base alla patologia da trattare, può essere utile un comportamento dietetico mirato, eventuali terapie mediche, una ginnastica motoria e respiratoria soprattutto se si prevede un intervento di chirurgia maggiore in pazienti anziani e con malattie concomitanti. Saranno effettuati esami di preospedalizzazione: esami ematici, ECG, Rx torace (in pazienti giovani e con patologia benigna di solito viene evitato). Quindi sarà effettuata una consulenza anestesiologica: sarà valutato lo stato di salute del paziente, la patologia per cui è indicato l’intervento, i rischi operatori in base anche al tipo di intervento. Il paziente sarà assegnato ad una classe di rischio anestesiologica (ASA Score secondo la American Society of Anesthesiologists). In tal modo sarà valutata l’idoneità del paziente ad essere sottoposto ad intervento ed i suoi rischi operatori. L’anestesista valuterà anche dei parametri utili per il tipo di anestesia (ad es.stato della colonna vertebrale in caso di anestesia spinale, apertura della bocca e deviazioni tracheali per anestesia generale con intubazione orotracheale etc..). Se lo riterrà opportuno l’anestesista può richiedere approfondimenti diagnostici e consulenze specialistiche finalizzate a portare il paziente all’intervento chirurgico con la maggiore sicurezza possibile (es. visita cardiologica). Inoltre l’anestesista può richiedere e concordare con il chirurgo la necessità di un ricovero in Rianimazione o in Terapia Subintensiva nel periodo postoperatorio per monitorizzare il paziente ed assicurare un supporto rianimatorio in pazienti più delicati sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore

DEGENZA POSTOPERATORIA

In una tempistica variabile dalla chirurgia in Day Surgery (dimissione in giornata, prevista per patologia erniaria o proctologica) a quella più prolungata per interventi di chirurgia maggiore, il paziente sarà seguito dal personale infermieristico (che in questa fase riveste un ruolo particolarmente importante di sorveglianza e di somministrazione di terapie, dagli Operatori Sanitari (OS) ed eventualmente da altre figure professionali laddove sia necessario (fisioterapisti, nutrizionisti). Ovviamente il personale medico (chirurghi dell’equipe operatoria) si alterneranno per controllare più volte al giorno il decorso. Questo prevede una progressiva rialimentazione, un aggiustamento delle terapie farmacologiche in corso, le medicazioni delle ferite chirurgiche fino al momento della dimissione.

DOPO LA DIMISSIONE

Al momento della dimissione, il paziente riceverà le istruzioni per contattare la struttura ed i medici che lo hanno preso in carico per bisogni e urgenze. Sarà stabilito un controllo post-chirurgico per medicazione e rimozione punti di sutura. Sarà fissato un appuntamento per la consegna dell’esame istologico e per organizzare un eventuale percorso successivo soprattutto se si tratta di patologia tumorale

Il percorso chirurgico